Monday, October 26, 2009

i frutti dimenticati di casola valsenio









Per chi tra i miei venticinque lettori, non avesse dimestichezza con le dolci colline di Romagna, Casola Valsenio ospita in autunno una sagra paesana dedicata ai frutti dimenticati:

"Oggi mangiare marroni, noci, nocciole, sorbe, giuggiole, corniole, mele da rosa, pere volpine, azzeruole, melagrane e così via, rappresenta un piacere del palato ed un recupero del patrimonio culturale e materiale del passato, a cominciare dalle abitudini alimentari che portavano a consumare quei frutti, conservati nei solai, nelle lunghe e fredde sere di veglia.
Frutti che aiutavano anche a combattere meglio il freddo dell’inverno grazie al loro potere calorico(...).
Questi frutti rappresentavano gli strumenti della sopravvivenza anche dal punto di vista psicologico: mettere al riparo nei grandi solai noci, avellane, mandorle, castagne, melegrane, nespole, pere, mele e sorbe, in attesa della maturazione o per la conservazione dava sicurezza e permetteva di affrontare l’inverno con la consapevolezza che, in ogni caso, c’era qualcosa da mangiare, così com’era o insieme al pane.
"

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